Quante volte sul lavoro ci è capitato di essere vittima di comportamenti scortesi? Quante volte non siamo ringraziati, subiamo una battuta infelice o siamo costretti ad ascoltare i fatti personali del collega che parla ad voce alta al telefono?
Altri esempi di comportamenti scortesi sul lavoro sono l’evitare di dire grazie o per favore, alzare il tono della voce, lasciare il bicchiere vuoto del caffè sulla scrivania di un collega, fare battute infelici, ignorare qualcuno, un commento maleducato, atti sconsiderati, ecc.
I ricercatori chiamano questi comportamenti sul lavoro “incivili” e li definiscono come “comportamenti devianti a bassa intensità che hanno l’intento di danneggiare qualcuno in violazione delle norme di rispetto reciproco sul lavoro” [Andersson and Pearson, 1999].
Le ricerche degli ultimi anni hanno rilevato che queste scortesie a bassa intensità sono quotidiane e diffusissime sul lavoro, tanto che il 71% dei lavoratori intervistati per una grossa ricerca (Civility in America poll) ha affermato di subire una qualche forma di scortesia.
Le scortesie rendono le persone tristi o estremamente paurose. I comportamenti incivili o le scortesie sono associati a una diminuzione delle prestazioni lavorative, un aumento dello stress, dell’insoddisfazione e del turnover lavorativo. Chi subisce piccole scortesie frequentemente perde tempo di lavoro cercando di evitare il collega scortese, riduce l’impegno sul lavoro oltre a sviluppare un disagio psicologico che, se i comportamenti perdurano nel tempo, porta alla ricerca di un altro posto di lavoro [Porath et al., 2015].
Negli anni è stato messo in evidenza come le scortesie distruggono la performance lavorativa. L’inciviltà o la scortesia disturba la memoria di lavoro, cioè quella parte basilare della nostra memoria che serve a ripetere e immagazzinare le informazioni verbali e visuali, oltre avere un ruolo fondamentale per la presa di decisione.
Un esempio è l’esperimento del “gorilla invisibile”. Quando si ricevono istruzioni in modo scortese è più probabile essere disattenti e non accorgersi neppure di oggetti inaspettati che esulano dagli obiettivi. Nell’esperimento, i soggetti dovevano guardare un video di un gruppo di persone che giocava a basket e dovevano contare i passaggi effettuati. Durante il video compariva una persona vestita da gorilla. Coloro che avevano ricevuto scortesie prima del compito notavano cinque volte meno qualcosa di inusuale rispetto a chi non era stato esposto a comportamenti incivili.
Le scortesie distraggono dalle informazioni, chi le riceve deve dedicare parte delle proprie capacità cognitive per farvi fronte, diminuendo di fatto le risorse che dovrebbero essere dedicate al lavoro.
Andersson, L., & Pearson, C. (1999). Tit for tat? The spiraling effect of incivility in the workplace. Academy of Management Review 24, 452–471
C.L. Porath and A. Erez, ‘‘Overlooked but not Untouched: How Incivility Reduces Onlookers’ Performance on Routine and Creative Tasks,’’ Organizational Behavior and Human Decision Processes, 2009, 109, 29—44;
Porath, C. L.; Gerbasi, A.; Schorch, S. L. The effects of civility on advice, leadership, and performance. Journal of Applied Psychology, Vol 100(5), Sep 2015, 1527-1541